La strada verso una legge migliore sulla democrazia diretta dopo il referendum popolare 2009

All'inizio di novembre 2009,  nell'ambito di una clausura,  in previsione del nuovo trattamento in Consiglio Provinciale  del regolamento sulla democrazia diretta,  era stata proposta, come procedura promettente,  una doppia strategia. Da una parte  utilizzare tutte le possibilità al fine di ottenere, attraverso la pressione sulla rappresentanza politica,  il più efficace aggiustamento  della  proposta politica stessa.  Dall'altra creare le condizioni per far passare i miglioramenti necessari in via diretta e democratica attraverso l'azione referendaria.

Per la stesura della strategia fu creato appositamente un gruppo di lavoro che entro il 2009 arrivò al seguente risultato:

L'obiettivo primario deve essere principalmente l'usufruibiltà del diritto decisionale. Questo comporta di conseguenza un miglioramento minimo della legge in vigore nei seguenti punti:

  1. abbassamento del quorum al 15%.;
  2. introduzione di una clausola di protezione dei diritti di base dei tre gruppi linguistici in sostituzione dell'effetto protettivo di un quorum alto;
  3. possibilità tramite referendum popolare di decidere sulle delibere della giunta provinciale, possibilmente tramite referendum confermativo.
  4. garanzia di un'informazione oggettiva ed istituzionale. Ispirandosi alla legge sulla par condicio, sarebbe anche da prevedere, in vista di un referendum popolare, che 30 giorni prima del voto via sia una riduzione dell'influenza della giunta provinciale sulla pubblica opionione
  5. la possibilità di influire, tramite referendum popolare, sulla legislazione che regola gli stipendi dei politici (questo punto,a differenza degli altri, non era condiviso da tutti e di conseguenza deciderà il comitato promotore).

Nel contempo dovrebbero essere nuovamente portate dinanzi agli assessori provinciali gli elementi basilari di un'ottima regolazione della democrazia diretta come previsto dalla nostra proposta di legge

Il 27 febbraio 2010  l'assemblea dei soci ha approvato la proposta del direttivo di procedere nelle due direzioni descritte sopra.

Il 26 aprile 2010 è stata proposta da 57 promotori/trici una richiesta di referendum  popolare sulla riforma della legge in vigore sulla democrazia diretta (:

Modifiche alla legge provinciale del 18.11.2005, n° 11, (Iniziativa popolare e referendum) in 4 punti

  1. clausola protettiva dei gruppi linguistici
  2. informazione oggettiva
  3. abbassamento del quorum
  4. introduzione del referendum confermativo in merito ad atti amministrativi

Proposta di legge per la democrazia diretta

La strada verso una legge migliore sulla democrazia diretta dopo il referendum popolare 2009

All'inizio di novembre 2009,  nell'ambito di una clausura,  in previsione del nuovo trattamento in Consiglio Provinciale  del regolamento sulla democrazia diretta,  era stata proposta, come procedura promettente,  una doppia strategia. Da una parte  utilizzare tutte le possibilità al fine di ottenere, attraverso la pressione sulla rappresentanza politica,  il più efficace aggiustamento  della  proposta politica stessa.  Dall'altra creare le condizioni per far passare i miglioramenti necessari in via diretta e democratica attraverso l'azione referendaria.

Per la stesura della strategia fu creato appositamente un gruppo di lavoro che entro il 2009 arrivò al seguente risultato:

L'obiettivo primario deve essere principalmente l'usufruibiltà del diritto decisionale. Questo comporta di conseguenza un miglioramento minimo della legge in vigore nei seguenti punti:
- abbassamento del quorum al 15%.;
- introduzione di una clausola di protezione dei diritti di base dei tre gruppi linguistici in sostituzione dell'effetto protettivo di un quorum alto;
- possibilità tramite referendum popolare di decidere sulle delibere della giunta provinciale, possibilmente tramite referendum confermativo.
- garanzia di un'informazione oggettiva ed istituzionale. Ispirandosi alla legge sulla par condicio, sarebbe anche da prevedere, in vista di un referendum popolare,  che 30 giorni prima del voto via sia una riduzione dell'influenza della giunta provinciale sulla pubblica opionione
- la possibilità di influire, tramite referendum popolare, sulla legislazione che regola gli stipendi dei politici (questo punto,a differenza degli altri, non era condiviso da tutti e di conseguenza deciderà il comitato promotore).
Nel contempo dovrebbero essere nuovamente portate dinanzi agli assessori provinciali gli elementi basilari di un'ottima regolazione della democrazia diretta come previsto dalla nostra proposta di legge.

Il 27 febbraio 2010  l'assemblea dei soci ha approvato la proposta del direttivo   di procedere nelle due direzioni descritte sopra.

Il 26 aprile 2010 è stata proposta da 57 promotori/trici una richiesta di referendum  popolare sulla riforma della legge in vigore sulla democrazia diretta (modifiche alla legge provinciale del 18.11.2005, n° 11, iniziativa popolare e referendum)  in 4 punti:

- clausola protettiva dei gruppi linguistici
- informazione oggettiva
- abbassamento del quorum
- introduzione del referendum confermativo in merito ad atti amministrativi

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