SULLA TRATTAZIONE DEL NUOVO DISEGNO DI LEGGE SULLA DEMOCRAZIA DIRETTA

Il gruppo consiliare della SVP vorrebbe nuovamente cancellare dal disegno di legge sulla democrazia diretta
il referendum amministrativo su delibere della Giunta provinciale.

La SVP così non man-terrebbe la promessa che i cittadini in futuro devono poter decidere, come nel caso dell'aeroporto di Bolzano, sui grandi progetti. Questi vengono decisi dalla Giunta.

Se la Giunta provinciale è convinta della bontà delle proprie decisioni e che la maggioranza dei cittadini le condividono, allora essa non teme la possibilità di poter utilizzare lo strumento referendario anche rispetto ad atti amministrativi. In questo caso tale strumento infatti verrebbe impegnato solo rare volte e solo su questioni che hanno un forte impatto sul nostro futuro.
Le esperienze che si fanno altrove con lo strumento del referendum amministrativo mostrano tra l'altro che una sua buona praticabilità conduce a una prassi molto più parsimoniosa nell'utilizzo delle risorse finanziarie pubbliche e a un'amministrazione più efficiente.

Lo spauracchio del blocco dell'attività amministrativa della Giunta attraverso il referendum amministrativo è una dichiarazione di bancarotta totale della politica dei governanti: questi timori sarebbero solo giustificati se si parte dal presupposto che la maggioranza delle decisioni della Giunta spingano i cittadini a mettere in atto contro di esse questo strumento. Questo significherebbe che il lavoro del governo è valutato pessimo.

Con questo pretesto si discredita dunque uno strumento che obbligherebbe i governanti a legittimarsi davanti ai cittadini non solo attraverso le elezioni, ma a rendere ragione di ogni loro atto davanti ai cittadini con il quale determinano la loro vita.

Una rappresentanza politica che agisce per il bene dei cittadini non teme il loro controllo diretto su come vengono impegnate le risorse finanziarie da loro stessi messi a disposizione. Con il referendum amministrativo essa si impegna a favore di un'amministrazione vicina ai cittadini, tesa al risparmio e all'efficienza, a favore di ciò che serve ai cittadini e contro un sistema clientelare, con il quale la politica si mette al servizio di poteri economici e che soddisfa interessi economici privati con denaro pubblico.

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