Osservazione domanda 5

Per permettere una maggiore partecipazione di cittadine e cittadini alle elezioni, all’attuale sistema elettorale mancano due elementi essenziali:

  1. Pur essendo possibili elezioni primarie fra membri e sostenitori di un partito anche per comporre le liste elettorali, non esiste per tutte le cittadine e cittadini un diritto a presentare candidati indipendentemente dai partiti. Eppure gli iscritti a un partito sono solo una piccola minoranza.
  2. Attualmente i candidati – soprattutto alle cariche decisive – sono nominati in seguito a un interesse da loro manifestato in tal senso. Non si possono nominare persone che non aspirano a una candidatura, ma che molte cittadine e cittadini voterebbero volentieri.

A queste carenze c’è rimedio. Riguardo al primo punto, i candidati potrebbero essere scelti anche in modo trasversale, cioè non limitato a un solo partito. Riguardo al secondo punto: si potrebbero scegliere delle persone in base a ciò per cui sono conosciute nella comunità, pur non avendo espresso interesse a una candidatura. Ma come? Tutti gli elettori dovrebbero poter indicare, con sufficiente anticipo sulle elezioni, un certo numero di persone (p. es. 5). Le persone più favorite dalla cittadinanza sarebbero consultate d’ufficio sulla loro disponibilità a una candidatura, indipendente dai partiti o anche per un partito. In caso di risposta affermativa, potrebbe candidarsi in questo modo un numero di persone equivalente a quello di una lista completa (per il Consiglio provinciale 35 persone). La domanda qui è se introdurre nella legge elettorale queste nuove possibilità possa migliorare la rappresentanza politica e magari determinare un salto di qualità.

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