Un’ottima possibilità per conoscere il più importante strumento della democrazia diretta e dire NO alla legge della SVP sulla partecipazione civica che nega i nostri diritti di cittadine e cittadini

La data è stata fissata: domenica 9 febbraio 2014 si terrà per la prima volta, solo in Alto Adige, il vero referendum, cioè quello in cui i cittadini e cittadine con diritto di voto decidono su una legge approvata dalla maggioranza di governo ma sospesa in attesa del giudizio dei cittadini.

Dunque non si tratta di un referendum abrogativo, perché la legge su cui dovremo esprimerci è stata deliberata ma non è in vigore. Con questo strumento cittadine e cittadini si riprendono il potere di decidere essi stessi se una deliberazione dai rappresentanti politici debba entrare in vigore o no. Si tratta di uno dei due strumenti principali della democrazia diretta: se esso manca in una regolamentazione dei diritti di partecipazione civica – come manca nella legge della SVP – si può dire che manchi la metà della democrazia diretta. Ecco uno dei motivi decisivi per rifiutare categoricamente questa legge. Questa forma di referendum è d’importanza capitale nella partecipazione civica: infatti non c’è modo più efficace di controllare la rappresentanza politica e influire su di essa, anche senza giungere ad applicarlo concretamente. Se la cittadinanza dispone di tale strumento – e in quest’occasione eccezionalmente ne dispone – la rappresentanza politica sa che prendendo decisioni discutibili, i cittadini e cittadine potranno sempre obiettarvi e bocciarle. A lungo termine nessuna maggioranza di governo può permettersi di vedere i propri provvedimenti bocciati dal popolo; foss’anche per questa sola ragione, è escluso un utilizzo eccessivamente frequente di tale strumento.

I cittadini e cittadine dell’Alto Adige devono questo strumento al Parlamento italiano, che nel 2001, delegando al Consiglio provinciale la competenza per regolamentare la democrazia nella nostra provincia, ha loro riconosciuto anche un diritto di controllo assoluto in materia. Inoltre, le due colonne portanti per la regolamentazione di questo strumento, come stabilite dall’articolo 47 dello Statuto d’autonomia, dovrebbero costituire il criterio per la legge provinciale sulla democrazia diretta:

  • Per tenere questo referendum è necessaria la richiesta da parte di quasi 8.000 cittadine e cittadini, e
  • la votazione è decisa da chi vi partecipa, indipendentemente dal loro numero: dunque non c’è quorum.

La legge della SVP ignora completamente la prima di queste indicazioni: infatti prevede 8.000 + 26.000 = 34.000 firme che in realtà dovranno essere poi almeno 37.000 per avere il necessario margine di sicurezza.

Questo referendum si terrà grazie alle firme di migliaia di cittadine e cittadini, e alle molte persone che si sono impegnate per avere più democrazia in Alto Adige.
Se in futuro i cittadini e cittadine di questa provincia vogliono veramente partecipare alle decisioni, e non solo presentare proposte innocue secondo la formula “il popolo può parlare, e noi (il partito) decidiamo”, proposte su cui l’ultima parola l'avrà sempre la rappresentanza politica per decidere arbitrariamente, bisogna che tale grave malinteso della SVP sui diritti di partecipazione civica sia messo da parte con un NO chiaro e deciso.

Ulteriori informazioni sul referendum:

  •  Il referendum su leggi ai sensi dell’articolo 47 dello statuto d’autonomia è regolamentato dalla legge provinciale n. 10/2002, che è il presupposto per poter regolamentare i diritti politici mediante legge provinciale.
  • A questo referendum si è giunti per l’impegno di tre diversi comitati promotori:
    •         il comitato promotore dell’Iniziativa per più democrazia, con 17.663 firme,
    •         nove fra consiglieri e consigliere della SVP e
    •         nove fra consiglieri e consigliere dei partiti d’opposizione.
  • Ai sensi della vigente legge provinciale n. 11/2005 su "Iniziativa popolare e referendum", “La Ripartizione provinciale Servizi centrali garantisce un'informazione oggettiva ed equilibrata sull'oggetto della votazione e la pubblicizza sui mezzi di informazione locali”. Ma questo caso è diverso: la legge 10/2002 che stabilisce le regole di attuazione per il prossimo referendum non prevede alcuna informazione istituzionale.
  • Il 9 febbraio 2014, la domanda rivolta a tutti gli e le aventi diritto a eleggere il Consiglio provinciale sarà:  "Approvate il testo della legge concernente la “Partecipazione civica in Alto Adige”, approvata dal Consiglio provinciale il 6/6/2013 e pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione n. 26, supplemento n. 3 del 25/6/2013?

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