Varo del disegno di legge sulla democrazia diretta entro questa legislatura!
Al limite raccolta firme per la presentazione del disegno di legge su iniziativa popolare a partire dal primo maggio.

33 organizzazioni hanno presentato oggi in una conferenza stampa una lettera aperta indirizza­ta ai consiglieri del Consiglio provinciale. In essa si chiede che il disegno di legge che il gruppo di lavoro Amhof/Foppa/Noggler a steso su incarico della presidenza del Consiglio coinvolgen­do in un processo partecipativo i cittadini e molti delle loro organizzazioni venga varato dal Consiglio senza elementi peggiorativi, anzi possibilmente con le necessarie correzioni entro questa legislatura.    

Per garantire ciò le organizzazioni firmatarie fissano quale termine la data del 1 maggio 2017. Qualora entro tale data il varo non dovesse essere garantito o se fosse avvenuto con ulteriori limitazioni, le organizzazioni firmatarie lo stesso giorno inizieranno con la raccolta di firme per questo disegno di legge. Sarà così garantito che esso venga effettivamente trattato con voto conclusivo, sotto forma di proposta di iniziativa popolare a voto consiliare e, secondo i tempi previsti dalla legge, ancora entro questa legislatura dal Consiglio provinciale.    

lettera aperta ai consiglieri provinciali

Indubbiamente la proposta di legge comprende notevoli miglioramenti rispetto alla legge in vigore, e sono senz'altro apprezzabili gli elementi nuovi che riguardano le forme di partecipa­zione deliberativa. Ciò però non può mascherare i difetti e l'incompletezza del disegno di legge, che sono frutto dei limiti alla partecipazione dettati da logiche di partito e di compromesso tra posizioni opposte senza considerare la volontà maggioritaria dei cittadini già chiaramente espressa. In molti e fondamentali punti esso non corrisponde a quanto era già stato richiesto nella votazione del 2009 dalla stragrande maggioranza dei quasi 150.000 votanti.    

Ciò nonostante il disegno di legge del gruppo di lavoro Amhof/Foppa/Noggler costituisce un ulteriore gradino verso quei diritti di esercizio della sovranità dei cittadini che spettano loro e che non possono essere loro negati ancora a lungo.

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