Compromesso a rischio - quarto comunicato

SULLA TRATTAZIONE DEL NUOVO DISEGNO DI LEGGE SULLA DEMOCRAZIA DIRETTA

Il gruppo consiliare della SVP vuole abbattere nuovamente uno dei pilastri della democrazia diretta

Il nuovo disegno di legge sulla democrazia diretta per la prima volta prevede il referendum (confermativo) sulle leggi deliberate dal Consiglio provinciale. A condizione che non siano votate con la maggioranza dei due terzi, le leggi in tal modo potrebbero essere sottoposte al voto referendario prima ancora di entrare in vigore. Questa regolamento riprende semplicemente quanto è già previsto dalla Costituzione italiana, la possibilità cioè di sottoporre al voto popolare una modifica della Costituzione. È con questo strumento che il popolo italiano già per due volte ha potuto respingere con successo il tentativo di sovvertire l'ordinamento statale in modo autoritario. Anche lo Statuto di autonomia conosce questo strumento attuabile a tutela delle leggi più importanti, che sono quelle che determinano il funzionamento della democrazia.

Questo referendum nella sua forma più autentica da ai cittadini la possibilità di decidere in ultima istanza se una legge debba entrare in vigore, e assieme all'iniziativa legislativa popolare è uno dei due pilastri della democrazia diretta. Pertanto esso non può mancare in una legge che ordina questa materia. Il compromesso, sofferto ma inevitabile, per l'introduzione di questo strumento impedisce che possano essere sottoposte al referendum confermativo le leggi votate con la maggioranza dei due terzi, ma accetta finalmente questo strumento come fondamentale per l'esercizio della sovranità da parte dei cittadini.

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COMPROMESSO A RISCHIO - terzo comunicato

SULLA TRATTAZIONE DEL NUOVO DISEGNO DI LEGGE SULLA DEMOCRAZIA DIRETTA

La SVP nella propria legge del 2013 si era già riconosciuta nel quorum zero!


Nel 2013 il gruppo consiliare della SVP non ha avuto difficoltà a presentare tutte le buone ragioni a favore di un quorum zero per promuovere il proprio disegno di legge varato in Consiglio con i soli suoi voti. Affinché non lo dovesse temere aveva però previsto il numero assolutamente assurdo di 25.000 firme da raccogliere.

Le buone ragioni ora non sono meno giuste valgono di meno:
che decida chi vuole partecipare alla decisione e non coloro per i quali, per un motivo o per un altro, questa opportunità non riveste importanza e che lascerebbero la decisione ai propri concittadini. I cittadini sanno tutelarsi benissimo loro stessi da un esito indesiderato partecipando alla votazione!

Non a caso partecipano più cittadini alle votazioni referendarie che non conoscono un quorum di partecipazione, come i referendum costituzionali, che a quelle che prevedono un quorum al di sopra del 25%. Inoltre è chiaro che solo in una votazione referendaria che non preveda un quorum di partecipazione, o al più uno basso, sarà sempre il 100% degli aventi diritto al voto a decidere,

  •     scegliendo con la partecipazione tra il sì e il no, o
  •     decidendo di non partecipare nella consapevolezza che saranno poi altri a decidere.

Un quorum oltre il 25% è un invito a determinare con la non partecipazione l'esito della votazione, in quanto essa viene contata, in modo assolutamente ingannevole, come voto contrario.

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le due iniziative popolari vanno in porto

Anche la settima (!) raccolta di firme per una buona regolamentazione della democrazia diretta è andata in porto e impegna in modo improrogabile il Consiglio provinciale a varare finalmente - dopo 16 anni - un ordinamento ben praticabile.

Il giorno 4 settembre 2017, i promotori delle due iniziative popolari per la democrazia diretta hanno consegnato in Consiglio provinciale oltre 11.000 firme a loro sostegno. Le 8.000 firme richieste dalla legge sono state così ampiamente superate e la trattazione dei disegni di legge in Consiglio è così certa. La versione originale del disegno di legge Amhof/Foppa/Noggler - che è frutto di un processo partecipativo durato ben due anni e di una collaborazione tra maggioranza e minoranza consiliare - nonché la sua versione migliorata dall'Iniziativa per più democrazia dovranno così essere votate prima delle elezioni provinciali dell'ottobre 2018.

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COMPROMESSO A RISCHIO - secondo comunicato

SULLA TRATTAZIONE DEL NUOVO DISEGNO DI LEGGE SULLA DEMOCRAZIA DIRETTA

Basta con il ridicolo mercanteggiare con la soglia d'accesso al referendum!

Ancora una volta si mette in dubbio la soglia di 8.000 firme, fissata nel disegno di legge sulla democrazia diretta in modo del tutto motivato, per acquisire il diritto di portare una questione al voto popolare. Effettivamente non esiste una giustificazione ragionevole per un altro numero di firme come soglia. Non per nulla nel processo partecipativo che ha portato alla stesura del disegno di legge essa è stata accettata in modo generalmente condiviso.

L’entità di tale soglia è semplicemente una questione di pari opportunità: se qualsiasi cittadino può essere eletto con 8.000 voti a consigliere provinciale e acquisire in questo modo il diritto di portare al voto in Consiglio proposte di legge, allora non esiste una buona ragione per chiedere ai cittadini un numero maggiore di firme sostenitrici per un disegno di legge da loro presentato da sottoporre al voto della cittadinanza intera. Tutto quanto superi questa soglia non può essere valutato diversamente che come un tentativo di rendere gravoso l'uso del voto referendario o addirittura di renderlo impraticabile.
Pensare nuovamente ad un innalzamento della soglia adducendo quale giustificazione che l'Iniziativa per più democrazia negli ultimi anni ha presentato disegni di legge al vaglio del Consiglio e al voto popolare raccogliendo ben più di 10.000 firme, misconosce del tutto la realtà. Non si può prendere come base un'organizzazione della quale è ben conosciuto l'obiettivo perseguito, essendo esso propagandato per molti anni. All'inizio del suo cammino nel 1996 l'Iniziativa per più democrazia a livello regionale (!) ha raccolto non più di 4.600 firme.

Anche il ripresentarsi del tentativo di voler giustificare un innalzamento come controbilanciamento

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Terminata la raccolta firme per le due iniziative popolari sulla democrazia diretta in molti si chiedono che fine abbiano fatto ...

Quanto sostegno dai cittadini si riesce raccogliere
per addirittura due iniziative popolari sulla democrazia diretta,

  • se si tratta della settima (!) raccolta firme in 22 anni sulla stessa e identica questione,
  • se si è costretti a raccogliere le firme in piena estate, con tanti che sono effettivamente in ferie e moltissimi lo sono riguardo a questioni di interesse pubblico,
  • se anche le persone delle quali si ha bisogno per autenticare le firme vanno in ferie,
  • se i mass media presuppongono che tanto la questione dopo tanti anni non interessa più nessuno,
  • e se sono troppo distratti e frenetici per scorgere il nuovo, il particolare e l'elemento di progresso,
  • se non si raccoglie per le proprie idee su come andrebbero conformate regole valide per la democrazia diretta, ma per un compromesso
  • e per fare finalmente un passo che conduca verso una regolamentazione come spetta ai cittadini sovrani,
  • e se alla fin fine si vuole soltanto raggiungere che venga portato doverosamente a termine un progetto avviato dal Consiglio,

se dunque si è dovuto chiedere il sostegno dei cittadini con le peggiori condizioni immaginabili?

Stiamo contando le firme raccolte!
Lunedì 4 settembre presenteremo l'esito della raccolta e
consegneremo le firme in Consiglio provinciale.

COMPROMESSO A RISCHIO

PRIMO COMUNICATO STAMPA
SULLA TRATTAZIONE DEL NUOVO DISEGNO DI LEGGE SULLA DEMOCRAZIA DIRETTA IN CONSIGLIO PROVINCIALE

La situazione di partenza:
Il compromesso faticosamente raggiunto viene messo in discussione da una parte del gruppo consiliare della SVP


Con l'inizio del nuovo anno in Consiglio provinciale avrà finalmente inizio la trattazione dei disegni di legge sulla partecipazione diretta dei cittadini alle decisioni politiche. In quanto due di essi sono stati presentati con iniziativa popolare, ovvero su volontà popolare espressa con le firme raccolte nell'estate scorsa, è certo che la nuova legge sarà varata entro l'estate prossima.

Il disegno di legge che ora sarà trattato (presentato in forma originale e in una versione migliorata) è risultato da un processo partecipativo che ha coinvolto in modo molto impegnativo cittadini interessati e molte organizzazioni. Se si è giunti ad un tale procedimento di elaborazione di un disegno di legge, lo si deve al peso e alla rilevanza politica che questo tema ha acquisito in un ventennio di impegno della società civile, contraddistinto dalla presentazione di ben quattro iniziative popolari e lo svolgimento di due votazioni referendarie.
A conclusione di questo iter lungo e travagliato riteniamo giustificato chiedere che questa trattazione ora avvenga in modo trasparente e sotto gli occhi di una cittadinanza ben informata. Questo disegno di legge è stato avviato sulla spinta di noi cittadini ed è stato scritto con la nostra collaborazione, realizzando così la nuova base per i nostri diritti di partecipazione e incisione diretta sulla politica locale. Sarà sotto ogni punto di vista la nostra legge!

Nonostante ciò osserviamo nuovamente che sono in atto pratiche partitiche osteggianti la realizzazione del compromesso raggiunto. Il disegno di legge in ogni sua fase di realizzazione è stato verificato nella sua compatibilità con le istanze partitiche coinvolte nella stesura.

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Prolungata la raccolta nei municipi fino al 18/8

                  

Il futuro di una partecipazione effettiva e ben esercitabile da parte dei cittadini in Alto Adige è ancora incerto!
Il numero di firme necessario per le rispettive due iniziative popolari non è ancora raggiunto. Per questo le 36 organizzazioni proponenti vanno ai tempi supplementari con la raccolta firme nei municipi:
si può firmare fino a venerdì 18 agosto

Le firme dei cittadini raccolte fino ad oggi 11 agosto - originariamente termine ultimo per la raccolta firme nei municipi per le due iniziative popolari sulla democrazia diretta - non bastano ancora per presentare in Consiglio provinciale le due proposte di legge. Per riuscire a raccogliere il numero necessario di firme (ca. 10.000) fuori dai municipi - per strada e da parte di raccoglitori autorizzati - restano solo i giorni fino alla fine di agosto.

Per tutti coloro che per firmare non vogliono affidarsi alla fortuna, sperando di incontrare qualcuno che raccoglie firme per strada, i promotori hanno prolungato il termine per la deposizione delle firme nei municipi di una settimana fino a venerdì 18 agosto a mezzogiorno.

Ci sono voluti 20 anni per questo momento decisivo! Una regolamentazione della democrazia diretta elaborata all'interno del Consiglio provinciale in modo sovrapartitico, coinvolgendo i cittadini e molte organizzazioni, ma che evidentemente è troppo ben praticabile per non mettere in allerta e mobilitare le forze contrarie. Se a presentare questo disegno di legge siamo noi cittadini e cittadine, questa volta non potrà essere respinto dal Consiglio provinciale.

Per l'informazione sulle due iniziative popolari potete scaricare qui il pieghevole

In molti comuni della provincia inoltre si intensifica la raccolta firme fuori dai municipi per strada e presso bancarelle oltre la scadenza del 18 agosto per la deposizione della firma negli uffici comunali.
Il calendario della raccolta firme fuori dai municipi

CONGRESSO INTERNAZIONALE BOLZANO - RIPENSARE LA DEMOCRAZIA

il congresso intero videoregistrato in lingua italiana attraverso questo link

Videoaufnahme des gesamten Kongresses über diesen Link in deutscher Sprache

testi del congresso:

sintesi dei risultati del congresso

intervista a Aristotele - Aristotele parla!
relazione introduttiva di Stephan Lausch
sintesi relazione di Gino Scaccia, Critica della democrazia parlamentare guardando la realtà italiana, personalia
sintesi della realzione di Hilmar Sturm, Da una democrazia eliaria ad uan democrazia dei cittadini - è possibile, personalia
sintesi della relazione di Piero A. Müller, Perchè in Svizzera la democrazia è collaborativa?, personalia
sintesti della relazione di Charly Pache, Possiamo e dobbiamo prendere in mano la democrazia e migliorarla noi cittadini, personalia
messaggio da Mario Staderini (Partito Radicale)

programma congresso internazionale Bolzano

per inquadrare il tema del congresso

Chi è ancora veramente convinto della democrazia, così come ci si presenta? Eppure è sempre la cosa migliore che abbiamo. Proprio perché possiamo migliorarla e svilupparla, farla progredire.

Completare la democrazia parlamentare con quella diretta è la prima cosa da fare. Se però si aggiunge qualcosa di nuovo, quella diretta, allora l’attuale, quella parlamentare, dovrà adeguarsi. Ma in che modo questo potrà avvenire? Quando la democrazia è limitata a quella parlamentare, si perpetua una lotta permanente di tutti contro tutti. Perciò la tentazione di ridurre la conflittualità concentrando il potere nella mani di pochi è grande. La risposta è dunque meno democrazia. Se invece la società civile ha la possibilità di partecipare e determinare con strumenti di democrazia diretta attivamente e incisivamente anche l’ordine del giorno della politica, con iniziative (I) proprie e con lo strumento di controllo del referendum (R), la collaborazione diventa d’obbligo. Come si costituisce pertanto una democrazia parlamentare che si contraddistingue per lo spirito di collaborazione? È questa la domanda alla quale cercheremo di dare risposte.

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I nostri comunicati
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