Compromesso a rischio - quarto comunicato
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- Ultima modifica: Lunedì, 13 Maggio 2019 09:33
- Pubblicato: Martedì, 16 Gennaio 2018 12:36
SULLA TRATTAZIONE DEL NUOVO DISEGNO DI LEGGE SULLA DEMOCRAZIA DIRETTA
Il gruppo consiliare della SVP vuole abbattere nuovamente uno dei pilastri della democrazia diretta
Il nuovo disegno di legge sulla democrazia diretta per la prima volta prevede il referendum (confermativo) sulle leggi deliberate dal Consiglio provinciale. A condizione che non siano votate con la maggioranza dei due terzi, le leggi in tal modo potrebbero essere sottoposte al voto referendario prima ancora di entrare in vigore. Questa regolamento riprende semplicemente quanto è già previsto dalla Costituzione italiana, la possibilità cioè di sottoporre al voto popolare una modifica della Costituzione. È con questo strumento che il popolo italiano già per due volte ha potuto respingere con successo il tentativo di sovvertire l'ordinamento statale in modo autoritario. Anche lo Statuto di autonomia conosce questo strumento attuabile a tutela delle leggi più importanti, che sono quelle che determinano il funzionamento della democrazia.
Questo referendum nella sua forma più autentica da ai cittadini la possibilità di decidere in ultima istanza se una legge debba entrare in vigore, e assieme all'iniziativa legislativa popolare è uno dei due pilastri della democrazia diretta. Pertanto esso non può mancare in una legge che ordina questa materia. Il compromesso, sofferto ma inevitabile, per l'introduzione di questo strumento impedisce che possano essere sottoposte al referendum confermativo le leggi votate con la maggioranza dei due terzi, ma accetta finalmente questo strumento come fondamentale per l'esercizio della sovranità da parte dei cittadini.