HA VINTO PIÙ DEMOCRAZIA!

E così possiamo andare avanti anche con i diritti di decisione politica esercitata da noi cittadini e auspicabilmente con un’ampia collaborazione tra i partiti

 “L’Alleanza dei partiti per Più democrazia” nata su proposta dell’Iniziativa per più democrazia ha ottenuto la MAGGIORANZA ASSOLUTA nel nuovo Consiglio provinciale!

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Tutti insieme questi 8 partiti (Enzian e M5* non sono riusciti a varcare la soglia del Consiglio prov.) hanno la maggioranza assoluta nel nuovo Consiglio provinciale con 18 seggi su 35. La lista VITA non fa parte dell’Alleanza, ma ne sostiene gli obiettivi, dunque i seggi a favore delle proposte dell’Alleanza potrebbero essere 19.

I partiti dell’Alleanza hanno preso l’impegno a rendere finalmente applicabili attraverso iniziative legislative nel nuovo Consiglio provinciale i diritti di co-determinazione, che non sono praticabili sulla base della legge provinciale n. 22 del 2018 sulla democrazia diretta e la partecipazione.
Nel loro programma elettorale hanno quindi adottato i seguenti punti:

  1. la determinazione della nostra democrazia deve essere possibile anche tramite votazioni referendarie; questa possibilità va inserita esplicitamente nella legge;

  2. la commissione per l’esame di ammissibilità deve essere composta in modo diverso e il suo compito va ridefinito;

  3. il numero di firme da raccogliere va ridotto e graduato in base all’importanza  eall’effica­cia degli strumenti;

  4. deve venire introdotta la raccolta delle firme online, come già praticato a livello nazionale;

  5. la cerchia delle persone autorizzate ad autenticare le firme da raccogliere va ampliata;

  6. va prevista la possibilità di poter firmare a sostegno di iniziative popolari e referendum in tutti i comuni;

  7. deve venire garantita l’informazione istituzionale essenziale per l’utilizzo dei diritti di co-determinazione.

Nel documento firmato il 6 giugno dagli 8 partiti si precisa inoltre che “l’eventuale partecipazione dei partiti dell’Alleanza alla nuova coalizione di governo non li esonera dall’impegno preso, ma garantisce piuttosto che gli strumenti di democrazia diretta e le procedure partecipative siano resi applicabili. Pertanto questo obbligo potrebbe entrare a far parte del programma della coalizione”.

Lo stesso documento esprime anche la speranza che con questa maggioranza assoluta nel Consiglio provinciale:

  • grazie all’efficacia di una democrazia con forme migliori di partecipazione diretta e un migliore potere decisionale per i cittadini

  • sarà possibile una democrazia di cooperazione tra tutti i partiti e una democrazia della concordanza in cui al governo sia rappresentato il 70-80% dei votanti e non solo l’attuale 35%.

Una simile maggioranza di governo dovrebbe e potrebbe ora formarsi almeno con cinque partiti che insieme rappresentarebbero nel futuro governo oltre il 70% dei votanti. Non si tratta di un’utopia fuori dalla realtà. Qui è necessario ricordare che in Svizzera il governo nazionale è sempre formato dai 4 partiti che hanno ottenuto più voti alle elezioni politiche!

La convinzione comune
che i cittadini devono poter decidere direttamente sulle questioni che ritengono importanti
supera tutte le differenze partitiche

Non potrebbero essere più diversi, i partiti di opposizione altoatesini che nel 2021 hanno firmato insieme la richiesta referendaria per salvare il referendum.

In vista dell’elezione provinciale del 22 ottobre l’Iniziativa per più democrazia ora è riuscita a far convergere questi otto partiti di opposizione su un obiettivo comune, al di là di tutte le loro differenze politiche.
Il 6 giugno 2023 essi hanno firmato pubblicamente un accordo comune, che li impegna a rendere finalmente attuabile nella nuova legislatura la democrazia diretta e il diritto dei cittadini di partecipare realmente alle decisioni politiche. Li accomuna la convinzione che i cittadini debbano avere voce in capitolo e potere decisionale in tutte le questioni importanti.
A questo impegno viene data visibilità con il nome “Alleanza per più democrazia” e un apposito simbolo.
L’Alleanza non è una formazione partitica ma un impegno comune nei confronti dei cittadini. I singoli partiti che ne fanno parte sono indipendenti, vale a dire che come sempre si vota solo per una delle liste in corsa alle elezioni del 22 ottobre 2023 e il voto vale solo per la lista scelta.

 

Descrizione dell’Alleanza per Più democrazia

in vista dell’elezione provinciale 2023

L’Allenza è stata presentata martedì 6 giugno 2023, ore 11:00
Sala delle Dame, Parkhotel Laurin, Bolzano

Su iniziativa dell’Iniziativa per più democrazia, in vista delle elezioni provinciali del 22 ottobre 2023, otto partiti si sono accordati nei confronti delle elettrici e gli elettori con un concreto impegno comune per più democrazia, dando vita ad un’alleanza.

Le cose da sapere di quest’alleanza?

I. Perché un’Alleanza di partiti per più democrazia?

Nel nuovo consiglio provinciale serve una nuova maggioranza per una maggiore democrazia. Ciò non è possibile fondando un nuovo partito, ma è invece alla portata di un’alleanza di partiti.

Su proposta dell’Iniziativa per più democrazia, otto partiti, con impegni specifici per una maggiore democrazia nei confronti degli elettori, hanno unito le forze per formare un’Alleanza in vista delle elezioni provinciali del 2023.

Il voto aiuta! Questi partiti ci facilitano il voto perché sono d’accordo sulle cose più importanti: condivisione del potere invece che concentrazione del potere, governo insieme ai cittadini invece che dominio. E noi vogliamo rendere più facile per i cittadini votare, facendo loro sapere quale partito è disposto a condividere il potere con loro.

II. Cosa significa in realtà più democrazia?

I cittadini devono effettivamente essere sovrani nel proprio paese, che è ciò che dovremmo essere in una democrazia. A tal fine la partecipazione vincolante dei cittadini nella nostro provincia deve diventare una parte naturale, facile da praticare ed efficace, viva, della politica!

III. Chi può aderire all’Alleanza?

Quei partiti che si candidano alle elezioni del Consiglio provinciale del 22 ottobre 2023, che hanno contribuito a salvare il referendum e che ora si impegnano con gli elettori a creare i presupposti legislativi per strumenti di democrazia diretta realmente applicabili in Alto Adige. Qui non conta solo la loro promessa in vista delle elezioni, ma soprattutto come hanno già agito in passato su questo tema. “Non li giudicherai dalle loro parole, ma dalle loro azioni”.

IV. A quali partiti non è stato chiesto di aderire all’alleanza?

Non abbiamo visto motivo di chiedere alla SVP, che ha sempre impedito una seria co-determinazione con trucchi nascosti, che se sbaglia e decide a favore del referendum per errore (!), cerca di abolirlo di nuovo, che, ovunque, dove possibile, costruisce ostacoli e ora, dopo che la legge 22/2018 e il referendum che prevede, con le sue regole, sono stati confermati dagli elettori nella votazione referendaria del 29 maggio 2022, ne rende quasi impossibile l’applicazione dimezzando i tempi per la raccolta delle firme. Non abbiamo visto motivi per chiedere a Forza Italia, che all’ultimo momento dell’approvazione della legge 2021 di modifica della legge 22/2018 ha fornito la mozione per abolire il referendum, né alla Lega, che ha sempre approvato il tutto da partner di coalizione e con la „sua“ presidente del Consiglio provinciale ha coperto la commissione che ha dichiarato non valide le 16.500 firme di sostegno a causa di un errore formale di cui è responsabile l’amministrazione del Consiglio provinciale stesso (di cui lei è a capo).

V. È vero che gli strumenti di democrazia diretta in Alto Adige non sono ben applicabili con la legge statale del 2018?

Per 3/4 dei cittadini tra i 18 e gli 80 anni i referendum sono importanti almeno quanto le elezioni! Ma non sono applicabili! Nel 2020 due referendum propositivi (“Per un utilizzo più semplice degli strumenti di democrazia diretta” e “Istituzione dell’istituto ‘Gran Consiglio dei cittadini’ per il trattamento di temi e questioni di interesse generale. Istituzione di un primo Gran Consiglio dei cittadini sulla crisi climatica”), nel 2022 due referendum consultivi (“Modifica della legge prov. 22 del 3/12/2018 ‘Democrazia diretta, partecipazione e formazione politica’ per l’ammissibilità esplicita di referendum propositivi e abrogativi sulle leggi riguardanti la forma di governo previste dall’art. 47 dello Statuto di autonomia e una nuova composizione della Commissione per i procedimenti referendari” e “Per un utilizzo più semplice degli strumenti di democrazia diretta” nonché una richiesta di referendum propositivo per la tutela della biodiversità sono stati dichiarati inammissibili dalla commissione della Giunta provinciale. L’anno scorso due proposte di legge di iniziativa popolare non sono riuscite ad ottenere le firme necessarie, perché le condizioni sociali per ottenere l’attenzione per tali iniziative sono diventate molto più difficili. I consigli dei cittadini previsti dalla legge alla data di oggi non sono ancora realmente possibili. Nel 2021 la maggioranza del consiglio provinciale ha deciso di abolire niente meno che il referendum. La richiesta di referendum „Salva il referendum“ sostenuta dalle firme di 16.500 cittadini non è stata ammessa dalla Commissione per un presunto errore formale. Il referendum si è potuto svolgere solo perché, per sicurezza, avevano presentato domanda anche 14 consiglieri provinciali.

La modifica della legge provinciale del 2018 in giugno 2023 non ha eliminato nessuno dei motivi per cui gli strumenti non hanno potuto essere utilizzati negli ultimi anni. Peggio ancora: la modifica ha prodotto un nuovo deterioramento ovvero il dimezzamento dei tempi di raccolta delle firme per il referendum. Sebbene la legge sia stata pienamente approvata dagli elettori con il referendum del 29 maggio 2022, ora essa è sull’orlo dell’obsolescenza.

VI. I miglioramenti minimi necessari che l’Alleanza promette di realizzare

Va eliminato tutto ciò che ostacola e impedisce i referendum e vanno introdotte le necessarie facilitazioni.

  1. Le due iniziative popolari e i due referendum consultivi sul miglioramento delle regole democratiche sono stati dichiarati inammissibili dalla commissione della Giunta provinciale, che deve pronunciarsi sull’ammissibilità delle richieste referendarie,
    • sebbene da nessuna parte stia scritto che questa materia è esclusa dai referendum.
    • I legislatori nazionali e locali hanno assicurato che tale materia non è esclusa.
    • I costituzionalisti considerano discutibile il rifiuto della Commissione.
    • Altre quattro commissioni hanno dichiarato ammissibili referendum su questioni di democrazia.

La decisione della commissione è tanto casuale, quanto l’estrazione a sorte dei suoi membri. Dipende dall’atteggiamento dei suoi membri nei confronti della co-determinazione. Ecco perché vogliamo

    • una diversa composizione della commissione che decide sull’ammissibilità delle richieste referendarie (non giudici locali, ma riconosciuti giuristi estratti a sorte a livello statale);
    • una chiara definizione del compito e dell’ambito decisionale della commissione;
    • l‘esplicita dichiarazione di ammissibilità del referendum sulla forma delle leggi di governo ai sensi dell’articolo 47 dello Statuto di Autonomia.

2. Con la pandemia e le sue conseguenze, le condizioni per la raccolta delle firme sono diventate più difficili, se non impossibili. Tuttavia l’esercizio dei diritti politici deve essere sempre possibile. Ecco perché è necessario

  • l’introduzione della raccolta firme online così come viene già praticato a livello nazionale;
  • ampliare la cerchia dei soggetti autorizzati a certificare le firme e rimuovere nuovi vincoli infondati;
  • che le firme di sostegno possano essere fatte in tutti i comuni (non solo nel comune di residenza).

3.  L’anno scorso due proposte di legge di iniziativa popolare non sono riuscite a raccogliere le firme necessarie. Perché il numero delle firme è decisamente troppo alto: 8.000 è il numero di firme che lo Statuto di Autonomia prevede per il referendum. Dovrebbe applicarsi ai referendum in generale invece di richiedere 13.000 firme come li prevede l’attuale legge. Pretendere poi lo stesso numero di firme per le proposte di legge di iniziativa popolare è assurdo. Esse sono poco più che petizioni di massa, con esse non si va al voto referendario. E di fatto a livello regionale sono necessarie solo 2.000 firme. Di conseguenza

  • chiediamo la riduzione secondo le prescrizioni dello Statuto di autonomia e lo scaglionamento del numero delle firme necessarie per ottenere un referendum o una proposta di legge di iniziativa popolare.

4.  Abbiamo assistito al totale silenzio sulle iniziative dei cittadini. Queste iniziative sono atti istituzionali, come le elezioni. Pertanto chiediamo

    • sufficiente informazione istituzionale a tutti i cittadini sulle iniziative popolari e sui referendum che sono stati proposti.

Questi miglioramenti sono disponibili in due testi di legge (sono le due proposte di legge di iniziativa popolare dello scorso anno).

VI. L’impegno vincolante

All’inizio della legislatura, i partiti dell’Alleanza presentano i due disegni di legge nel consiglio provinciale e li approvano senza tagli o compromessi peggiorativi – a patto che, tutti insieme, ottengano la maggioranza assoluta nel consiglio – 18 seggi. L’accordo prevede esplicitamente che tale obbligo valga naturalmente anche per il partito che dovesse partecipare alla maggioranza di governo, ovvero il progetto deve essere inserito nell’accordo di coalizione.

VII. L’obiettivo dell’Alleanza

Gli otto partiti dell’Alleanza hanno attualmente 16 seggi nel consiglio provinciale. Ne mancano due per raggiungere la maggioranza assoluta necessaria per rendere applicabili gli strumenti di democrazia diretta. Secondo gli ultimi sondaggi sul possibile esito delle elezioni provinciali, i partiti dell’Alleanza dovrebbero ottenere fra 18 e 20 seggi. Promuoveremo l’Alleanza con l’impegno assunto con tutti i mezzi disponibili.

Vota più democrazia: vota un partito dell’Alleanza!

Con l’elezione di uno dei partiti dell’Alleanza, gli elettori hanno la garanzia mai vista prima di vedere finalmente realizzato questo fondamentale diritto democratico.
Vale quindi la pena votare (e tornare a votare)!

Nella migliore delle ipotesi otterremo un governo di concordanza sul modello svizzero, con una forte democrazia diretta!

I DOCUMENTI:

  1. Documento invito a partecipare all’Alleanza per Più democrazia in vista dell’elezione del Consiglio provinciale del 22 ottobre 2023:
    • La situazione
    • La democrazia come base
    • Come si impedisce la co-decisione dei cittadini in Alto Adige
    • Elementi minimi necessari per garantire l’applicabilità degli strumenti di democrazia diretta in Alto Adige
  2. L’accordo dei partiti dell’Alleanza con le elettrici e gli elettori
    • l’Alleanza per Più democrazia
    • l’impegno dell’Alleanza per Più democrazia fnei confronti delle elettrici e degli elettori – firmato
  3. Pubblicazione ASTAT: Interesse per i referendum, ottobre 2022
  4. Il Comunicato stampa della conferenza nel giorno di martedì 6 giugno 2023
  5. Rassegna stampa: Dolomiten, Tageszeitung, Alto Adige, Corriere dell’Alto Adige, RAI, ff, salto.bz, stol)