valuta gli elementi più importanti del disegno di legge della SVP sulla partecipazione dei cittadini

In imminenza del dibattito al Consiglio provinciale sul futuro regolamento della democrazia diretta a livello provinciale l'Iniziativa per più democrazia richiama l'attenzione sulle gravi carenze contenute nella proposta, che la SVP cerca di imporre alla popolazione. A questo scopo ha fatto ricorso alle voci più autorevoli in materia di democrazia diretta a livello europeo, cioè il rinomato istituto di ricerca IRI-Europe a Marburgo (Initiative and Referendum Institute Europe). Il Prof. Andreas Gross e il direttore dell'IRI Bruno Kaufmann nel loro esame sezionano articolo per articolo la proposta SVP riconoscendole qualche progresso rispetto la normativa presente, soprattutto l'azzeramento del quorum di partecipazione. "Questi miglioramenti", commentano gli autori, "verranno però pagati caro dai cittadini, perché sono controbilanciati da una serie di restrizioni eccessive che scoraggeranno tantissimi cittadini dal formulare le proprie istanze per sottoporle al Consiglio e a tutti i concittadini. Regole talmente restrittive penalizzano tutta la democrazia diretta e con questo anche la democrazia in se."

La carenza più grave sarebbe costituita dalla rinuncia della SVP all'introduzione dei due strumenti più importanti della partecipazione diretta, cioè del referendum confermativo e dell'iniziativa popolare con immediato diritto alla votazione referendaria.

Un'iniziativa popolare, si sottolinea, sin dall'inizio deve avere lo sbocco possibile della consultazione di tutti i cittadini, una volta raccolte le necessarie firme. Offrire ai cittadini solo una procedura a due fasi, procedura lunga e irta di ostacoli procedurali, significa ostacolare la partecipazione e scoraggiare l'iniziativa cittadina.
Oltre tutta una serie di aspetti negativi, il parere si sofferma sulla soglia di firme, che secondo la SVP dovrebbe passare a 26.000 firme per l'iniziativa popolare, un numero ritenuto assolutamente spropositato dagli scienziati svizzeri. Sarebbe pure ingiustificato chiedere ai promotori di un'iniziativa popolare di raggiungere tale numero di firme entro soli 60 giorni. Soglie di firme talmente alte hanno un effetto scoraggiante per i cittadini e si rischia di mortificare lo stesso strumento di partecipazione. In generale, le soglie di firme in generale non dovrebbero eccedere il 3% degli aventi diritto al voto.
Il parere (di cui è disponibile anche una sintesi in lingua italiana su 5 cartelle) giudica negativamente l'esclusione di varie materie da ogni tipo di referendum provinciale, escludendo ad esempio ogni possibilità di intervento propositivo dei cittadini sulle leggi fondamentali che determinano le regole e la prassi della democrazia nella nostra provincia ma anche p.e. di una modifica dell’entità dei stipendi dei politici. Riepilogando i sette vizi più gravi della proposta SVP sulla democrazia diretta i professori Gross e Kaufmann indicano i seguenti:

  1. Non si introduce il referendum confermativo.
  2. Manca l'iniziativa popolare con il diritto immediato alla votazione referendaria.
  3. Le soglie di firme sono assurdamente alte.
  4. I tempi di raccolta non sono né equi né appropriati.
  5. Ci sono troppe materie escluse dalla partecipazione diretta.
  6. Nelle procedure si nascondono troppe possibilità per evitare e aggirare votazioni referendarie.

In presenza di più proposte (dei cittadini e del Consiglio) il metodo di votazione privilegia coloro che si oppongono ad ogni riforma.

"Perciò riteniamo necessario," concludono gli autori, "che il Consiglio provinciale riconsideri criticamente il disegno di legge presentato dalla SVP: alcuni articoli vanno precisati, altri vanno riformulati per venire incontro ai bisogni dei cittadini, altri ancora vanno stralciati, in alcuni punti il disegno di legge va integrato. Apportando tali modifiche il Consiglio provinciale può aumentare le possibilità che in un eventuale referendum confermativo provinciale si possa ottenere un voto di maggioranza a favore della proposta consiliare, fatto che potrebbe essere di vantaggio per tutta la popolazione e la democrazia in provincia di Bolzano."

leggi la sintesi del parere file icon doc Parere_Gross_DD-sintesi.doc

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