Una legge elettorale migliore

Dal 2001 la Giunta Provinciale ha la competenza per istituire una propria legge elettorale. Vari tentativi della Giunta Provinciale per un nuovo regolamento sono rimasti senza esito e, anche nel caso in cui la Giunta Provinciale avesse effettuato una riforma della legge elettorale, difficilmente avrebbe garantito una maggiore libertà nel voto.

Per ottenere una legge adeguata infatti è necessario che siano i cittadini a darsi da fare riflettendo su come vogliono votare in futuro. Con iniziative legislative popolari i cittadini nei Laender tedeschi hanno iniziato a introdurre, con modalità dirette e democratiche nuove leggi elettorali che danno maggiori possibilità di scelta al cittadino.

Se da noi si potrà o meno avviare un referendum per avere una migliore legge elettorale è per il momento ancora incerto: c'è stato infatti il precedente del giudizio di una commissione giudicatrice che ha respinto la richiesta di referendum sulla riforma di legge sulla democrazia diretta. In ogni caso però è significativo il lavoro realizzabile con la partecipazione attiva di un gran numero  di cittadini che ora hanno a disposizione nuove possibilità grazie alla rete digitale e che in ogni modo  hanno a disposizione lo strumento della proposta di legge di iniziativa popolare con il quale si può portare una proposta in ogni caso in Consiglio.

Proposta di legge di riforma della democrazia diretta

La strada verso una legge migliore sulla democrazia diretta dopo il referendum popolare 2009

All'inizio di novembre 2009,  nell'ambito di una clausura,  in previsione del nuovo trattamento in Consiglio Provinciale  del regolamento sulla democrazia diretta,  era stata proposta, come procedura promettente,  una doppia strategia. Da una parte  utilizzare tutte le possibilità al fine di ottenere, attraverso la pressione sulla rappresentanza politica,  il più efficace aggiustamento  della  proposta politica stessa.  Dall'altra creare le condizioni per far passare i miglioramenti necessari in via diretta e democratica attraverso l'azione referendaria.

Per la stesura della strategia fu creato appositamente un gruppo di lavoro che entro il 2009 arrivò al seguente risultato:

L'obiettivo primario deve essere principalmente l'usufruibiltà del diritto decisionale. Questo comporta di conseguenza un miglioramento minimo della legge in vigore nei seguenti punti:

  1. abbassamento del quorum al 15%.;
  2. introduzione di una clausola di protezione dei diritti di base dei tre gruppi linguistici in sostituzione dell'effetto protettivo di un quorum alto;
  3. possibilità tramite referendum popolare di decidere sulle delibere della giunta provinciale, possibilmente tramite referendum confermativo.
  4. garanzia di un'informazione oggettiva ed istituzionale. Ispirandosi alla legge sulla par condicio, sarebbe anche da prevedere, in vista di un referendum popolare, che 30 giorni prima del voto via sia una riduzione dell'influenza della giunta provinciale sulla pubblica opionione
  5. la possibilità di influire, tramite referendum popolare, sulla legislazione che regola gli stipendi dei politici (questo punto,a differenza degli altri, non era condiviso da tutti e di conseguenza deciderà il comitato promotore).

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